Livia Pertile nasce a Padova, dove frequenta l’istituto d’Arte “Selvatico”; amando da subito la pittura inizia a frequentare dei corsi a Parigi. Tornata in Italia, frequenta lo studio di Pittura della madre ed è lì, in quella Torre Palladiana del 500 che incomincia la sua ricerca pittorica, facendo naturalmente tesoro degli studi accademici e dei corsi parigini. Una ricerca influenzata, dall’amore per le auto (amore ereditato dal padre) e per la natura e gli animali, in particolare i cavalli.
Dipinge, alleva levrieri inglesi e cavalli arabi, partecipa a concorsi ippici e raduni d’auto d’epoca, dipinge.
Nel ’94 la grande svolta: è invitata alla Biennale giovani di Venezia ed è un successo.
Nonostante la giovane età, importanti critici si occupano della sua pittura; Lucio Barbera scrive di Livia: (…) “una moderna fiamminga o un’autentica iperrealista: così mi appare oggi Livia Pertile che mostra di possedere oltre alla mano ed alla mente una grande pulizia che, nascendo nella testa, arriva direttamente nel dipinto” (…). Era il 1996.
Nel 2005 la Pertile dopo circa dieci anni di partecipazioni ad Expo importanti (Bologna, Padova, Palermo, Torino, Milano ecc…) e Mostre Personali, pubbliche e private (Cefalù, Taormina, Palermo, Cortina, Venezia, Padova, Firenze, Vicenza, Montecarlo, New York, Istanbul, Emirati Arabi ecc.), entra ufficialmente nel Metropolismo con una suggestiva e qualificante Mostra Personale a Roma.
Entra nel Movimento del Metropolismo anche perché Achille Bonito Oliva scriveva: …“il carattere europeo del Metropolismo si contrappone al pragmatismo informativo di molta arte anglosassone attraverso la restituzione alla pittura di una dimensione sintetica e riflessiva, capace di interrogarsi sul proprio statuto, sulla propria funzione dentro la storia del nostro tempo”.
Nel nuovo secolo, la Pertile è affascinata, influenzata sicuramente dall’amicizia con Rossana Caleca, dal mondo della ceramica, iniziando una collaborazione con la rinomata azienda “CALECA”.
Da ultimo una nuova ricerca: la stessa artista li ha definiti “gli affreschi contemporanei”; sono “segnali artistici” nelle pareti delle ville, delle normali case, dei capannoni industriali dei negozi e là dove la vita si muove e l’uomo si relaziona con altri uomini.
Da qui, come per grande naturalezza, la pittura e i soggetti pittorici cambiano; la mano diventa più libera, la pittura più scorrevole i temi molto più impegnati.
Lo studio di pittura della Pertile, voluto dall’Artista in Sicilia a Gioiosa Marea (di fronte alle Isole Eolie), ricco di luce, calore e colore, è frequentato da mercanti, galleristi e critici particolarmente importanti, fra tutti Vittorio Sgarbi.